Rappresentano grandi enti di rappresentanza e coordinamento di altre realtà operanti nel Terzo Settore. Per entrare nel Registro con tale status bisogna infatti associare, anche indirettamente attraverso enti aderenti, almeno cento ETS o venti fondazioni del terzo settore con sede legale o operativa in almeno 5 diverse regioni o province autonome.
Esercitano attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione o supporto degli ETS loro associati e delle loro attività di interesse generale, anche allo scopo di promuoverne ed accrescerne la rappresentatività presso i soggetti istituzionali. Alcune di tali funzioni sono rafforzate per quelle reti associative che, in virtù della propria dimensione e diffusione (almeno cinquecento ETS o cento fondazioni in almeno dieci regioni o province autonome) acquisiscono lo status di “Rete associativa nazionale“, possono:
- esprimere otto membri (sui quindici destinati alle reti associative) nel Consiglio nazionale del Terzo settore;
- monitorare l’attività ed eventualmente anche l’impatto sociale generato dagli enti ad esse associati, predisponendo poi una relazione annuale allo stesso Consiglio nazionale del Terzo settore;
- promuovere e sviluppare attività di controllo, anche sotto forma di autocontrollo e di assistenza tecnica, nei confronti degli enti associati.
Tutte le reti associative (sia quelle ordinarie che quelle nazionali) devono assumere la forma di associazioni riconosciute o non riconosciute e possono promuovere partenariati e protocolli di intesa con le pubbliche amministrazioni e con soggetti privati.