Fatture emesse con annotazione d’incasso

Inviare a segreteria@masistudio.com tutte le fatture emesse nel 2023 indicando per ognuna di esse l’anno di incasso (segnare “incassata 2023” oppure “incassata 2024” oppure “non ancora incassata”). L’annotazione può essere fatta nel testo della fattura, o nel nome del file oppure in un file/prospetto riepilogativo a parte. A nulla rileva che parte delle fatture sia o meno stata emessa in formato elettronico, è sempre comunque necessario inviarle con indicazione dell’anno di incasso.

Comunicare anche le fatture eventualmente emesse nel 2022 o in anni precedenti ma incassate nel 2023.

NB: inviare, se disponibili, anche le certificazioni dei compensi (CU 2024) ricevute dai clienti.

Spese per consumi

A soli fini informativi, quindi non rilevanti per la determinazione dell’imposta, vanno indicate in dichiarazione le seguenti spese sostenute nel 2023:
– spese intestate per consumi di elettricità;
– spese per consumi traffico telefonia compreso cellulare ricaricabile;
– se proprietari di auto o moto importi pagati per consumi di carburante con mezzi tracciabili;
compensi ev. erogati ad altri professionisti o per prestazioni di lavoro autonomo occasionale.
P.S.: se non venisse comunicato alcuna dato, la dichiarazione potrà essere comunque inviata indicando nel relativo quadro “nessun dato a disposizione”.

Per iscritti a casse previdenziali professionali

Solo per chi è iscritto ad Ordini professionali (architetti, ingegneri, medici, avvocati, etc.) inviare tutti i bollettini versati nel 2023 completi di descrizione causale (soggettivo, maternità e integrativo) oppure – meglio, se disponibile – direttamente la certificazione dei versamenti annuali rilasciata dalla propria cassa professionale di appartenenza (inarcassa, cassa forense, enpam, etc.).

Immobili, altri redditi ed ev. variazioni anagrafiche

Comunicare la situazione delle proprietà immobiliari. In particolare segnalare eventuali variazioni intervenute nell’anno 2023 rispetto agli anni precedenti (acquisti, vendite, successioni, locazioni, etc).

Segnalare ev. variazioni anagrafiche o familiari intervenute nel 2023:
– cambi di residenza
– variazioni di stato civile
– nascita di figli

Segnalare gli eventuali altri redditi oltre a quelli percepiti nell’attività da partita iva:
– redditi da locazione, segnalando se in regime di cedolare secca e se con canone convenzionale
– altri redditi da lavoro
– altri ev. redditi percepiti (ad es. redditi di lavoro o commerciali di natura occasionale, redditi per cessione/concessione diritto d’autore, plusvalenze da cessione immobili o da realizzo titoli non in regime amministrato, etc).
Segnalare eventuali oneri da detrarre o dedurre su tali altri redditi non da partita iva forfettaria (sui redditi in regime forfettario infatti non è possibile beneficiare delle deduzione/detrazione per oneri). Tra gli oneri più comuni si segnalano: spese mediche, detrazioni per ristrutturazioni edilizie, interessi sui mutui per acquisto abitazione principale, donazioni a ONG e Onlus, spese veterinarie, premi per polizze pensionistiche, spese di istruzione, etc.

Scelte 2, 5, 8 per mille

Comunicare, se lo si desidera, le seguenti scelte in merito alla destinazione di:
8 per mille del gettito Irpef allo Stato per finalità di utilità sociale oppure a una confessione religiosa
5 per mille dell’Irpef ad associazioni non profit che esercitano attività di interesse generale e di utilità sociale
2 per mille della propria Irpef in favore di un partito politico

PS: comunicare la scelta non comporta un maggior versamento di imposte.

Scadenze versamenti

Artisti e lavoratori autonomi freelance (non iscritti ad ordini professionali):

  • 30 giugno (talvolta prorogato al 20 luglio): versamento saldo imposte e contributi INPS gestione separata dell’anno precedente + I rata di acconto per le imposte e per i contributi INPS dell’anno in corso. Il versamento può essere effettuato anche 30 giorni dopo – quindi entro il 30 luglio talvolta prorogato al 20 agosto – con una piccola maggiorazione dello 0,4% (ad esempio per un importo di 1.000 euro la maggiorazione è di 4 euro) e può essere rateizzato sia a partire dalla prima scadenza (30 giugno -> da due a sei rate mensili) che dalla seconda (30 luglio -> da due a cinque rate mensili).
  • 30 novembre: versamento della II rata di acconto imposte e contributi INPS per l’anno in corso. Il termine non è lontano dalla fine dell’anno e permette quindi eventualmente di calibrare il versamento in base alla stima del reddito effettivo dell’anno in questione.

Lavoratori autonomi iscritti ad ordini professionali (architetti, medici, avvocati, etc.):

  • 30 giugno (talvolta prorogato al 20 luglio): versamento saldo imposte + I rata acconto imposte per l’anno in corso. Il versamento può essere effettuato anche 30 giorni dopo – quindi entro il 30 luglio talvolta prorogato al 20 agosto – con una piccola maggiorazione dello 0,4% (ad esempio per un importo di 1.000 euro la maggiorazione è di 4 euro) e può essere rateizzato sia a partire dalla prima scadenza (30 giugno -> da due a sei rate mensili) che dalla seconda (30 luglio -> da due a cinque rate mensili).
  • 30 novembre: versamento della II rata di acconto imposte per l’anno in corso. Il termine non è lontano dalla fine dell’anno e permette quindi eventualmente di calibrare il versamento in base alla stima del reddito effettivo dell’anno in questione.
    Il versamento dei contributi per i professionisti iscritti agli ordini è separato da quello delle imposte e viene effettuato verso la propria specifica Cassa di previdenza (Inarcassa, Cassa forense, ENPAM, etc.) con varie modalità di riscossione. Sempre comunque è prevista una quota fissa minima di contribuzione generalmente suddivisa in 2/4 rate che è sempre dovuta a prescindere dal fatturato e dal reddito realizzato, e una quota variabile che si evidenzia solo per chi abbia superato i minimali di reddito/fatturato fissati.
    E’ necessario quindi che ogni professionista abbia chiare lo scadenze fissate dalla propria Cassa per versare nei giusti termini i contributi dovuti.